Un giorno in pretura – Italia 1953

Nella seconda sezione della pretura romana, davanti al giudice Salomone Del Russo (Peppino de Filippo), si presentano gli imputati di diversi, piccoli reati. Del Russo è ben conosciuto nell’ambiente soprattutto per la sua durezza e per la rigidità nell’applicazione del codice penale, ma finisce, poco alla volta, per lasciarsi conquistare dalla dimensione umana dei casi a lui sottoposti. È in particolar modo nel giudicare l’ultimo caso, quello dell’imputata Luisa Ceccarelli, sua vecchia conoscenza, che il pretore decide di non infierire sulla povera donna non applicando il codice “alla lettera”, ma giudicando con la propria coscienza. Arrivato a queste conclusioni dopo 20 anni di onorato e puntuale servizio, Del Russo si “confessa” con il suo maestro: un busto in marmo di Cicerone. Una “confessione” che rappresenta al contempo la voce morale della giustizia cosiddetta “minore”, quella cioè chiamata a confrontarsi quotidianamente con le vicende umane più comuni e disparate. gg