ROMA – 19 GENNAIO 2012 | VITA PROFESSIONALE MANIFESTO DELL’AVVOCATURA. DIFESA DEI DIRITTI E DELLA GIURISDIZIONE, RIFORMA DELLA PROFESSIONE ED EFFICIENZA DELLA GIUSTIZIA

In risposta alle misure adottate dal Governo, l’Avvocatura, rappresentata da tutte le sue componenti istituzionali e associative, ha deliberato di non partecipare alle cerimonie di inaugurazione dell’anno giudiziario. Il presidente del CNF interverrà alla cerimonia in Corte di Cassazione con un discorso unitario dell’Avvocatura, con il quale denuncerà il nostro disagio e i rischi per la tutela dei diritti dei cittadini. Lo stesso testo verrà letto dai presidenti degli Ordini distrettuali in occasione delle cerimonie di inaugurazione che si svolgeranno nei distretti, alle quali comunque l’Avvocatura non presenzierà.

L’AIAF ribadisce che è necessario dare avvio ad un processo di confronto con il Governo sulle iniziative di riforma della giustizia e di liberalizzazione delle professioni, confermando la sua disponibilità a collaborare per individuare le soluzioni più efficaci per migliorare l’efficienza della giustizia e per varare la riforma della professione forense.

Le Proposte dell’Avvocatura, contenute nel Manifesto:

* Introdurre la convenzione partecipativa di negoziazione: sistema alternativo di risoluzione stragiudiziale affidato agli avvocati garantisce tempi più rapidi e sicurezza giuridica. In Francia è già in vigore. La proposta, elaborata dall’Unione Triveneta dei Consigli dell’Ordine degli Avvocati e dall’AIAF, per la parte relativa ai procedimenti di famiglia, c sostenuta dall’Unione Nazionale delle Camere Civili e dall’AIGA, amplia la competenza dell’avvocato, che certifica non solo l’autenticità della firma della parte che assiste, ma anche attesta che il contenuto dell’accordo corrisponde alla volontà espressa dalle parti nell’accordo conclusivo.

* Aggredire l’arretrato civile con il coinvolgimento attivo degli avvocati con adeguata esperienza e ragionevole affidabilità, selezionati dai Consigli dell’Ordine di appartenenza, che sarebbero chiamati a decidere talune specifiche controversie indicate dai Presidenti dei Tribunali.

* Per fare questo è necessario effettuare una stima seria dei processi pendenti, per utilizzare in modo razionale e efficace le risorse, eliminando sprechi e ritardi; e rafforzare il Programma di gestione dei tempi del processo redatto dai Presidenti dei Tribunali attraverso una loro maggior responsabilizzazione e il coinvolgimento dei singoli Consigli degli Ordini degli Avvocati per avere un’agenda dei lavori certa e celere.

* Ridurre i tempi di redazione delle sentenze, creando uno staff di giuristi che affianca il magistrato nella fase che precede la sentenza attraverso la ricostruzione dell’iter processuale svoltosi fino a quel momento (le ricerche sui precedenti, orientamenti dottrinali ecc.).

* Rendere operativo il processo telematico con investimenti seri di risorse economiche e tecniche. L’informatica applicata alla gestione della giustizia accelera i tempi e riduce i costi.

* Previsione di un alleggerimento delle procedure delle Corti d’appello, ridisegnando la competenza funzionale, togliendo loro il contenzioso derivante dalla c.d. Legge Pinto e snellendo la collegialità delegando l’istruzione della causa ad un singolo Consigliere.