«La democrazia è ammalata dei suoi stessi eccessi: la libertà è diventata tirannia, il popolo si è trasformato in una massa manipolabile, il desiderio di promuovere il progresso si è mutato in spirito di crociata.» «Oggi le minacce incombenti sulla democrazia provengono non dall’esterno, da parte di coloro che si dichiarano suoi nemici, ma dall’interno, da ideologie, movimenti o macchinazioni che affermano di difenderne i valori.» Tzvetan Todorov «Una profonda e lucida analisi che ci incanta.» «Lalibre.be» «Un libro che ci offre una riflessione fuori dagli schemi precostituiti, alla luce della storia.» «Témoignage Chrétien» «Un libro che ci rende più intelligenti.» «TSF Jazz» Il Novecento è stato segnato dalla lotta della democrazia contro i regimi totalitari: nel 1945, alla fine della seconda guerra mondiale, è stato sconfitto il nazifascismo; con la caduta del muro di Berlino nel 1989 si è sgretolato il comunismo. Oggi, per molti osservatori, la sfida alla democrazia arriverebbe dai fondamentalismi religiosi e dal terrorismo, oltre che dalle brutali dittature che li proteggono. Per Todorov questa visione è sbagliata, fuorviante e pericolosa. Oggi la democrazia non ha più nemici esterni in grado di metterla in pericolo. I rischi per la democrazia ora arrivano invece dal suo interno: un individualismo spinto all’eccesso, un neoliberismo avido e senza più regole, la deriva populista. È proprio per questo che oggi la democrazia, per sopravvivere, ha bisogno di rinnovarsi: alla ricerca di un nuovo equilibrio tra i valori su cui è fondata. gg