Le Superga non erano mie

Chiunque abbia affrontato un divorzio, una causa condominiale, un processo per un piccolo incidente stradale ecc., sa con che sabbie mobili si ritrova chi è costretto ad avere a che fare con il “mostruoso” sistema giudiziario italiano. Bene, è esattamente quello che ci racconta Giorgio Oggero, con vagonate di ironia, inventandosi il signor Mario Qualunque. Un italiano qualunque, infatti, si troverà ad affrontare una delle tante cause considerate di poco conto, e si scontrerà con un mondo paradossale – quello legale – popolato di professionisti di ogni genere che lucrano lecitamente sull’incapacità degli altri a trovare un semplice accordo, togliendo così risorse e tempo alla soluzione di cause più serie. Per questo l’autore, con il prezioso aiuto dell’avvocato e amico Narciso Drindrin, ha scritto questa tragi-comica guida per sopravvivere alle cause legali, agli avvocati, ai periti, alle banche senza farsi fregare dal linguaggio tecnico e non finire nelle tante trappole succhiasoldi. E per farlo ha utilizzato episodi veri, realmente accaduti in cause diverse e di cui è stato diretto o indiretto testimone, esaminandone persino le conseguenze emotive e pratiche. Ma c’è anche una sorpresa: la consulenza legale che questo libro fornisce non è esposta come in un grigio manuale di giurisprudenza, bensì accompagnata – come i vini – al menù di una rocambolesca, sorprendente, quasi faustiana cena fra autore e avvocato gg